Cronaca 2023

 

31-12-’23
SILVESTROVANJE
Come ogni anno, noi dell’ Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” desideriamo festeggiare l’anno che verrà in buona compagnia. Così, con un passa parola quasi all’ultimo momento, decidiamo di andare a fare festa a Plataz.
Arriviamo al paese di Plataz, dove si svolgerà il Veglione di Capodanno.
È una serata piovosa!
Entriamo nella grande sala ben illuminata, addobbata e riscaldata dall’antica stufa a legna.
Ognuno porta qualcosa per il cenone. Ci sono tante prelibatezze: pasta al forno, una fumante minestra, stakanije, porchetta di Ariccia e altro.
Non mancano il panettone, la gubana, gli struki e le crepes suzette fatte con la birra – ricetta originale del Belgio, portata in Benecia dalle mogli degli emigranti.
Dopo aver cenato è l’ora della tombola! Tutto si svolge in un clima allegro. Come al solito c’è il più fortunato che viene preso in giro da chi non lo è!
Fabrizio ogni tanto se ne esce dicendo: “Prima siamo stati all’osteria di Maudarnjak, c’era tanta di quella gente! “
“Sentite ci sono ancora tutti che fanno festa!”
Giù risate! Però di un riso amaro…Da anni l’osteria di Jellina è chiusa. Possiamo dire che Plataz è un paese fantasma, è abitato da una sola famiglia. Ma ci piace pensare che le persone ché lì si ritrovavano sono ancora tra noi, in modo diverso, ma presenti.
Bando alle malinconie, Amadeus scandisce il conto alla rovescia.
Tutti pronti con le bottiglie da stappare allo scoccare della mezzanotte!
2024!
Srečno novo lieto!
Koleda per tutti!
Irene Rucli
24-12-’23
ATTRAVERSO I NOSTRI ADDOBBI VOGLIAMO PORGERE A TUTTI GLI AUGURI DELL’ ASSOCIAZIONE CULTURALE “GRIMACCO E DINTORNI”
Anche quest’anno è volato, i mesi sono passati velocemente e siamo già a dicembre. Questo è il mese che porta tantissime feste ma quella più sentita è il Santo Natale.
Le settimane di Avvento ci aiutano a prepararci alle Feste, poi i concerti, le luci, i presepi, gli alberi addobbati, i regali e l’incontro con i parenti ed amici ci introducono nel clima del Natale di oggi. Bisogna però non farci condizionare troppo dalla fenesia.
Quando ero bambina era tutto più semplice e vissuto con molta devozione. Ai miei tempi non esisteva babbo natale che portava i doni ma c’era Gesù Bambino. Non portava giocattoli ma qualche mandarino, le caramelle, un torrone e le calzebraghe…..quella volta gli inverni erano freddi, c’era la neve e i vetri delle camere erano ricoperti di ghiaccio: sembravano un merletto.
Oggi guardiamo speranzosi il cielo ma la neve non arriva più, sembra che voglia farci un dispetto.
Nel nostro piccolo, con l’Associazione Culturale “Grimacco e Dintorni”, ci siamo impegnati nell’addobbo Natalizio del nostro territorio: i ponti (da Postacco a Petrernel) e altri luoghi sono stati addobbati con stelle artigianali preparate da noi, è stato realizzato il presepe sull’orrido del torrente Rieka a Liessa e poi anche in piazza a Clodig.
Così, qualche sera fa, ci siamo ritrovati anche in piazza a Clodig per addobbare l’albero comunale che quest’anno è piccolo ma molto carino. Abbiamo appeso tanti angioletti bianchi preparati da noi che assieme alle tantissime luci rendono tutto più bello e luminoso. Ai piedi dell’albero di Natale abbiamo posto un presepe fatto con sagome che raffigurano la natività. Abbiamo addobbato il tutto con un pò di edera e rami di alloro e di pino, una stella cometa fa da cornice a tutto ed è subito creata la giusta atmosfera. Finito il nostro lavoro, vicino all’albero e al Presepe, abbiamo cantato Sveta Noč e Tu scendi dalle stelle in un clima davvero natalizio.
Un pò infreddoliti ma contenti di aver fatto qualcosa per la comunità ci siamo guardati soddisfatti del nostro lavoro.
La casa di Mirella è sempre aperta a tutti e anche quella sera le porte erano aperte: ci aspettava con una tazza di the bollente e con qualche dolcetto. Tra risate e chiacchierate siamo tornati nelle nostre case contenti e soddisfatti del nostro operato.
Tantissimi auguri a tutti di buon Natale e che l’anno nuovo porti a tutti salute e serenttà e al mondo di oggi la Pace.
Vesele praznike an srečno novo lieto dall’Associazione Culturale “Grimacco e Dintorni”!
Gemma Bucovaz
dicembre 2023
AVVENTO ASSIEME
Tantissime luci illuminano giardini e balconi, spuntano alcuni presepi: si avvicina il Natale. Mi vengono allora alla mente i Natali che ho vissuto da bambina quando la neve ricopriva tutto e noi ragazzini uscivamo di casa anche dopo cena, prima delle ore 20.00, con la scusa della Devetica – Novena di Natale. Era una scusa per modo di dire perché alla Devetica partecipavamo ogni sera ma prima ci divertivamo a correre e scivolare sulla neve e poi ci avvievamo presso la casa di turno che ospitava la Vergine Maria. C’era il Rosario, la processione per il paese con il canto delle litanie fino alla casa dove la Madonna avrebbe ‘riposato’ quella notte. Questo accadeva per nove giorni.
Ho dei bellissimi ricordi e rimpianti di quel periodo. Rivedo tutte le vecchiette del paese con la corona del Rosario in mano e una tazza di caffè fumante preparato nel pentolino.
Durante la preghiera le nonne ci guardavano attentamente per essere certe che ci comportassimo bene rimanendo fermi e composti, ma nonostante il rigore di quella volta rimpiango quel periodo. Ora pare si sia perso tutto.
Noi del gruppo di preghiera “Kraijca Meru”, nel nostro piccolo, cerchiamo un po’ di rivivere la devozione, la fede, i valori e l’atmosfera che c’era ai tempi dei nostri nonni. Così già dalla prima settimana di dicembre (in tutto il Tempo di Avvento) ci siamo ritrovati diverse volte come preparazione al Natale. Certamente che non abbiamo pregato la Novena perché già in diversi l’ordanizzano in tutte le nostre Valli del Natisone però, nella recita del Rosario, abbiamo usato anche l’antica e lunga preghiera della Devetica quale preghiera di affidamento e ringraziamento. L’accoglienza simbolica “sotto un tetto” della Vergine Maria, come recita la preghiera “želnua te sprimen pod streho mojo”, in realtà indica il voler accoglierla nel nostro intimo – nel nostro cuore.
Poi, anche se qui da noi non è tradizione, abbiamo meditato anche grazie al “Missus” che è l’antica preghiera che si basa sul tratto del Vangelo di Luca che narra dell’annuncio dell’Angelo alla Madonna e che ci unisce al nostro Patriarcato di Aquileia.
Quando ero bambina, per tornare ai miei ricordi, perfino la vigilia di Natale prima di andare alla Messa di mezzanotte, andavamo alla Devetica e poi la Madonna si fermava in quella casa per altri quaranta giorni e ogni sera ci si incontrava a pregare.
Come Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” abbiamo cercato di addobbare un pochino la nostra Valle: l’albero di Natale comunale a Clodig e vicino abbiamo allestito il presepe, il presepe a Liessa e poi i vari addobbi sui ponti e in altri luoghi…… È proprio bello perché così facendo diamo un po’ di colore Natalizio ai nostri paesi e operando assieme sentiamo il calore del Natale e l’amicizia tra noi… con un po’ di nostalgia di quello che non c’è più.
Buon anno nuovo, srečno novo lieto a tutti.
Anna Cibau
17-12-’23
MOSTRA FOTOGRAFICA ORGANIZZATA DALLA NOSTRA ASSOCIAZIONE CULTURALE “GRIMACCO E DINTORNI”.
Tutto è nato da una vecchia foto di Franz e di don Azeglio, che mi ha fatto scoprire un tesoro: l’archivio fotografico personale di don Azeglio che racconta 50 anni della storia di Grimacco.
Ho letto libri sulla Benecia, ho sfogliato calendari pubblicati negli anni, ma niente è paragonabile a quella scatola che ho avuto la fortuna di aprire.
Lì c’è la nostra storia: vita pubblica e privata, cerimonie ufficiali e attimi di vita privata, lavori, viaggi, persone, in quelle scatole c’è la nostra storia.
Impossibile non condividerla!
Da qui l’idea di una mostra fotografica, la prima organizzata dall’Associazione “Grimacco e dintorni”.
<<Ma ci vuole un tema!>> mi ha detto Giacomo.
E la Provvidenza me l’ha suggerito…sfogliando gli annuari del San Martino ho trovato un articolo scritto da don Azeglio nel dicembre del 1962 intitolato “I sogni del parroco”.
In quell’articolo esprimeva dei desideri: ristrutturare la Chiesa, farla risuonare delle voci di un coro, di un organo rinnovato…
E la prova della realizzazione di quei desideri era in quella scatola di foto.
C’erano le immagini della Chiesa di Liessa com’era al suo arrivo nel 1961, con le finestre rotte, c’erano le foto dei lavori che ha condotto, delle impalcature, delle nuove vetrate, degli affreschi, della costruzione della palestra, del rifacimento del sagrato.
C’erano le immagini delle nostre tradizioni: dei garofani bianchi che per Natale addobbavano gli altari della chiesa già nel lontano 1961, delle recite dei bimbi, delle processioni.
C’erano le immagini della nostra gente al lavoro con le pale per i lavori edili, ma anche per spalare la neve.
C’erano le immagini del coretto…dai primi cantori in bianco e nero (già nel 1962 don Azeglio, con l’aiuto della maestra Maria Crisetig Balonarjova, aveva fondato un coretto di giovani) fino alle foto a colori dei nostri ragazzi.
E allora non restava che sceglierle e allestire la mostra che è stata presentata in occasione del concerto di Natale tenutosi nella palestra di Liessa il 17 dicembre.
Abbiamo deciso così di addobbare il nostro albero di Natale con le immagini della realizzazione dei sogni del Parroco e, in cima all’albero, come una stella che fa da guida, l’immagine di don Azeglio.
Quanta emozione, quanti ricordi, quanta nostalgia…
Abbiamo ricevuto da don Azeglio un’eredità importante: la voglia di sognare e di trasformare quei sogni in realtà.
È un compito certamente impegnativo, ma lui ci ha insegnato che con la buona volontà e l’aiuto reciproco nulla è impossibile!
Quello che ha seminato sta ancora crescendo.
La semina è faticosa, alcuni semi attecchiscono, altri no, ma quanta soddisfazione c’è nel vedere crescere un albero, assistere alla sua fioritura, poterne raccogliere i frutti ed essere consapevoli che quei frutti produrranno altri semi che faranno crescere altri alberi cosicché tutto possa continuare anche quando noi saremo altrove…
Martina Chiabai
SAN MARTINO Dicembre 1962
PARROCCHIA SANTA MARIA DI LIESSA
I SOGNI DEL PARROCO
Quando di tanto intanto tento la SISAL per non lasciar cadere la massima dei nostri vecchi <<Chi non arrischia non rosica>> mi capita di sognare proprio a occhi aperti.
Allora vedo la nostra bella Chiesa, ringiovanita da una pulitura generale all’interno, ritoccata in certi suoi angoli, solenne e moderna in una sua nuova facciata in pregiato marmo, ripulita da fili elettrici e da vecchi intonaci; insomma agghindata come una giovane sposa, in abito nuziale, con accanto lo svettante campanile di ottima fattura, che le porge il braccio.
Sogno una schiera di bambini, ragazzi giovani e fanciulle avvicendarsi entrando e uscendo, da padroni, da alcune stanze, sorte accanto alla Chiesa, tutte per loro <<Casa di Dio-Casa dei Giovani>>.
Sogno un coro di voci ben educate ed armoniosamente unite, che facciano risuonare le volte aurate della nostra Chiesa di cantici, di lodi e di inni, espressione sincera di fede vissuta e di amore a Dio.
Sogno l’organo, rinnovato, collocato in un luogo più adatto, risuonare più spesso di melodiose voci, sotto il tocco di esperte mani.
Sogno un numero ancor crescente di chierichetti, tutti preparati e ben educati, circondare con proprietà e dignità l’altare del Signore.
Sogno l’Azione cattolica organizzata in tutti i suoi rami, operante e viva: forza sicura su cui contare per un risveglio di fede.
Sogno, sogno, sogno…
E la SISAL non viene. Ma intanto destandomi da quel torpore incosciente, soffermandomi a ripensare al sogno, che ancora indugia latitante nel mio subcosciente, mi accorgo che con la buona volontà, e la generosità di molti, questa <<Sisal>> è già una realtà operante tra noi.
Si, o miei parrocchiani, se l’armonia regna tra noi, non l’invidia ed il pettegolezzo; se fra noi c’è la collaborazione, l’unione e l’amore, certamente posso pensare che ciò, che ad alcuni può sembrare un sogno, per noi può diventare una dolce realtà.
Oh, che il Natale, che il Nuovo Anno ci portino questa <<Sisal>> cioè maggior unione, maggior gioia, maggior pace.
Che ne dite dei miei sogni?…Che non sia possibile fare qualche cosa?…E se vi sembra di no, almeno lasciatemi sognare…!
17-12-’23
CONCERTO DI NATALE E MOSTRA FOTOGRAFICA A LIESSA
Anche quest’anno Babbo Natale ci ha fatto il regalo del Concerto di Natale!
Già perché nella frenesia dei tempi moderni, trovare un momento per incontrarsi e stare insieme è diventato quasi un privilegio.
Un pomeriggio in amicizia ad ascoltare canti natalizi, mangiare una fetta di panettone, bere un bicchiere di buon brullè e scambiarsi sinceri auguri di gioia e serenità.
Questo è accaduto domenica 17 dicembre nella palestra di Liessa dove si è svolto l’ormai tradizionale concerto di Natale organizzato dall’ Ascensione Culturale “Grimacco e dintorni” e dal coro “Coretto di Liessa” con la collaborazione del gruppo Alpini di Grimacco ed il patrocinio del Comune di Grimacco.
In una location splendidamente addobbata, ad esibirsi, in apertura, è stato il nostro amato coro “Coretto di Liessa” che, come da insegnamento del suo fondatore don Azeglio, ha alternato l’esecuzione di canti in italiano e nel nostro dialetto sloveno. E quest’anno abbiamo avuto il piacere di vedere tra le sue fila una nuova cantante: la piccola Agata, speriamo la prima di una nuova generazione di cantori del coretto!
A seguire abbiamo ascoltato il coro parrocchiale di Campeglio che incarna lo spirito della cantoria come momento di unione, aggregazione, servizio alla comunità parrocchiale e amicizia.
È toccato poi al coro “Barbara Bernardinis” dei nostri amici di San Gottardo. Sentirli cantare è sempre un’emozione. Le loro voci sono un incastro perfetto di armonie, sentimenti, dolci melodie, suoni avvolgenti che coinvolgono e commuovono. E i più piccoli componenti del coro ci hanno anche fatto il regalo di dedicarci un brano chitarra e voci eseguito con una maestria quasi pari a quella dei loro colleghi più adulti!
A chiudere il concerto è stato il coro “Singing Choir” di Povoletto che per la prima volta abbiamo avuto il piacere di ascoltare. Davvero molto, molto bravi.
Quest’anno abbiamo sentito la mancanza del coro di Faedis che non ha potuto partecipare, ma che abbiamo comunque potuto salutare stante l’affettuosa partecipazione, stavolta però come spettatori, di alcuni suoi componenti.
Il concerto è stata anche l’occasione per presentare la prima mostra fotografica organizzata dall’Associazione culturale “Grimacco e dintorni”.
L’idea è nata scoprendo il prezioso archivio fotografico personale di don Azeglio Romanin: un patrimonio di immagini che racconta 50 anni di vita della comunità di Grimacco.
La Provvidenza, poi, ha suggerito il tema della mostra “I sogni di un parroco”.
In un articolo del San Martino del 1962 don Azeglio esprimeva dei desideri che poi, con la forza del lavoro, della dedizione e con la sua grande passione, è riuscito a realizzare.
A lui e ai suoi sogni è dedicata la mostra che, attraverso una serie di fotografie, narra il realizzarsi di quelle speranze: la chiesa restaurata, un luogo di ritrovo per i giovani, un coro, un organo…
Quante cose una comunità unita, sotto la guida di una persona intelligente, altruista e lungimirante è riuscita a fare…
Alla mostra erano presenti anche i parenti di don Azeglio, che sono affezionati a Liessa e che, emozionati come noi, ci hanno ringraziato per questo omaggio e per l’affetto sempre vivo e presente che nutriamo nei suoi confronti.
Al concerto è intervenuta il Sindaco di Grimacco che ha portato i saluti e gli auguri dell’amministrazione Comunale.
Ad accompagnare i “suoi” CORI del Faedese c’era don Federico che con grande piacere e nostalgia accogliamo in quella che sarà sempre anche casa sua.
E, infine, un ospite inaspettato ha fatto capolino: Babbo Natale con una carriola piena di doni per i bravissimi cantori che hanno allietato il nostro pomeriggio!
Per concludere, come da tradizione, una fetta di panettone, un bicchiere di brullè, un thè caldo, dolci fatti in casa e qualche canto tutti insieme per augurarsi di cuore Buon Natale.
Martina Chiabai
19-11-’23
FESTA A PLATAZ NEL RICORDO DI DON AZEGLIO ROMANIN
Come ormai da diversi anni, nel tempo autunnale, l’ Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha organizzato a Plataz un momento di festa e convivialità nel ricordo di don Azeglio Romanin indimenticabile parroco di Liessa deceduto il 5 novembre 2005. Non credo ci sia modo migliore per ricordare don Azeglio perché è stato un promotore trainante e molto generoso di questi momenti di incontro e di comunità. Era giustamente convinto che in questi momenti di ‘agape fraterna’ la gente rinsaldasse i rapporti e diventasse una grande famiglia.
Così alle ore 12.30 un bel gruppo di persone (oltre 50) si è radunato presso la capiente sala di Plataz per passare assieme un bel pomeriggio in fraternità e condivisione. Oltre all’ottimo pranzo gustato assieme ci siamo divertiti, scambiato ricordi e racconti ma anche giocato assieme per aiutare le nostre missioni.
Questa volta il momento più atteso dell’incontro aveva due temi importanti: il primo era quello di ricordare don Azeglio ringraziando una persona della nostra comunità che si è particolarmente spesa per il bene della nostra gete e il secondo è stata una sorpresa perché il nostro Biagio Tomasetig, in occasione della sua laurea, ha portato per tutti la torta e lo spumante per festeggiare assieme questa tappa importantissima della sua vita.
Biagio è da sempre membro prezioso del nostro coro “Coretto di Liessa” che accompagna anche con la sua chitarra e sono sicuro che oggi don Azeglio abbia festeggiato alla grande perché il nostro coretto è un pezzo importantissimo del suo cuore. È stato lui a farlo nasce e a volerlo con forza: è una parte importantissima di lui!
Questi nostri giovani, nonostante tutto, continuano a riunirsi e a cantare assieme tra i mille impegni di famiglia (giovani famiglie con bimbi piccoli), di lavoro (con una veduta verso il mondo che per me è incredibile: ad esempio oggi sono nelle Valli e domani si trovano in Cina per qualche giornata di lavoro) e studio. Ne sono sicuro, questo loro continuare ad incontrarsi come Coretto è il più grande dono e ricordo che si possa fare a don Azeglio.
“Tantissimi auguri Biagio di tutto cuore per questo importante tappa della vita e per tutto quello che il tuo cuore desidera. Rimani sempre una bella persona così come sei, noi ne siamo orgogliosi!”
Ma ritorniamo al premio Don Azeglio Romanin 2023….il direttivo della nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha scelto di premiare Lino Chiabai. Questa la motivazione: “A Lino Chiabai per il suo lavoro ed impegno donato alla comunità di Liessa in tantissimi anni di attività profusa per la crescita sociale, culturale e di Fede della nostra comunità. Un impegno ed un lavoro che lo hanno visto per diversi mandati direttore del consiglio pastorale ed economico nonché strettissimo collaboratore di don Azeglio Romanin e di don Federico Saracino. ‘Buog te var an Marija. Grazie di cuore Lino.’ L’associazione Culturale Grimacco e dintorni”.
Verame questo premio è più che meritato perché Lino si è donata totalmente per la nostra comunità lavorando gratuitamente, creando diverse iniziative, supportando e suplendo. Quante cose sono state fatte in tanti anni e quanti lavori, anche manuali gratuiti, sono stati realizzati. Tutto questo e molto altro è scritto indelebilmente nel palmo della mano del Dio della Verità.
A consegnare il premio simbolico “don Azeglio Romanin 2023” a Lino Chiabai è stato Biagio Tomasetig in rappresentanza del nostro Coretto di Liessa proprio ad indicare il grande legame che c’era e ci sarà sempre tra il nostro Coretto e il suo fondatore.
Il premio è formato da una bella foto stampata su tela che ritrae Lino e il suo nipotino Elìa. Un grazie va a Paola Venchiarutti (la nuora di Lino) che ci ha procurato la foto e che spesso ci aiuta in diversi modi.
Lino è stato anche l’anima organizzatrice dei nostri pranzi sociali parrocchiali già dalla prima volta e vorrei concludere questo mio pensiero con le parole che don Azeglio ha scritto molti anni fa in occasione del primo di questi nostri incontri che ancora oggi continuano: “oltre 300 persone a sedere nella palestra di Liessa, con i giovani che si sono dati da fare per servire tutti. Erano tanti, tanti anni che la popolazione non conosceva una giornata di condivisione, lasciando cadere tanti falsi pregiudizi”. Grazie di vero cuore Lino an Buog te var in Marija!
Un grande grazie va anche a tutte le persone che hanno partecipato a questo nostro incontro e a quelle che in diversi modi si sono dati da fare per la riuscita di questa festa.
18-11-’23
PROSEGUE IL NOSTRO IMPEGNO
Anche oggi è partita da Liessa un altra automobile stracolma di vestiti per bambini e ragazzi in ottimo stato che tante persone hanno ben preparato e consegnato per aiutare chi è in difficoltà.
Questa volta abbiamo accolto la richiesta che le suore di San Luigi Scrosoppi ci hanno fatto chiedendo indumenti per aiutare bambini e ragazzi in difficoltà.
Siamo contenti che il gruppo “Kraijca Meru” , se pure in modo diverso, continua a promuovere tante attività così da portare avanti quanto ci hanno insegnato e abbiamo fatto per moltissimi anni. Questo lo avevamo predetto e anche scritto.
Grazie di cuore a tutte le persone che continuano a pensare a quanti hanno meno di noi e vivono in momenti di difficoltà e necessità. Buog loni a tutti!
1 novembre 2023
A RICORDO – U SPOMIN
Quest’anno l’estate è durata più del solito, le giornate tiepide le abbiamo avute fino a metà ottobre e quindi non ci siamo quasi accorti di essere arrivati al primo novembre “Festa di tutti i Santi”.
I giorni precedenti c’era un andirivieni di persone che venivano a sistemare le tombe dei propri cari con grandi mazzi di fiori da collocare a lavoro finito. Io abito proprio vicino al cimitero di Liessa e dalla finestra di casa mia vedevo il via vai anche se in questi giorni il tempo era diventato brutto e la pioggia era quasi incessante salvo qualche breve pausa.
In ogni caso oggi, primo novembre, il tempo è clemente, le persone si sono potute muovere e nel primo pomeriggio sono qui per ricordare i propri morti. È ritornata tanta gente che si rincontra dopo tanto tempo, si saluta, chiacchiera, sembra quasi una sagra.
“Stasera pregheremo il Santo Rosario qui in cimitero alle ore 19.00 ci sarà senzaltro più calma e intimità”, questi erano i miei pensieri e la mente mi correva indietro nel tempo, a tanti anni fa, quando ero molto giovane.
Ricordo quando le mie cugine e la zia, la sera di Tutti i Santi, mi chiesero se volevo andare con loro in cimitero a pregare il Santo Rosario per i defunti, loro lo facevano tutti gli anni.
La cosa mi mise un pò di angoscia (una volta si aveva più paura quando arrivava il buio, figurarsi poi i bambini come lo ero io) però accettai di buon grado, tanto ero in compagnia. Quando però arivammo alla dimora dei nostri morti rimasi incantata a vedere tutti quei lumini accesi che rendevano il cimitero come un grande presepio e tutti i miei timori svanirono.
Provai allora una grande serenità; pregammo per tutti i defunti e poi ognuno per conto suo andò a salutare i parenti, gli amici e i conoscenti: sembrava quasi che quelle anime fossero lì presenti in mezzo a noi e ci parlassero.
Gli anni sono passati, siamo cresciuti e abbiamo costruito le nostre famiglie, tante cose sono cambiate e questa bella tradizione, portata avanti dalla mia zia, è andata persa. Da un bel pò di anni il nostro gruppo “Krajica Meru” ha ripreso questa bella abitudine.
Anche quest’anno ci siamo ritrovati davvero in tanti (25) sotto la grande croce luminosa e vicino alla tomba di don Azeglio, abbiamo pregato il Santo Rosario e cantato diversi canti dedicati ai defunti. Ci ha avvolto una sensazione di pace e serenità circondati da quella miriade di lumini accesi con la consapevolezza che i nostri cari erano lì vicino a noi e il sorriso della foto di don Azeglio sembrava darci la sua approvazione.
Mentre recitavamo le preghiere, guardavo la mia nipotina Alma di due anni che, ranicchiata ai piedi del suo papà, osservava con curiosità ed interesse ognuno di noi e ciò che si svolgeva intorno. Spero che quando diventerà grande, lei e i suoi amici, vorranno mantenere questa bella tradizione: sarebbe davvero bello e mi piace pensarlo!
Chiara Crisetig
VAHT 2023
Per il nostro gruppo di preghiera, “Krajica Meru” di Liessa, è diventata una bella consuetudine preparare le candeline per le Missioni.
Nel periodo di commemorazione dei defunti e la grande festa di tutti i Santi “za vaht”, abbiamo ben confezionato i ceri classici che avevano sopra applicata la foto della Madonnina nell’orrido di Liessa. Un’immagine molto cara a tutti i Garmičani ma anche a tantissime persone amanti del nostro territorio.
Le persone che transitano sul piazzale della Chiesa ormai riconoscono il nostro banchetto.
Molti si avvicinano a prendere le candeline per portarle sulle tombe dei loro cari. Una signora racconta che, ogni anno, porta a casa le nostre candeline e le accende assieme al marito disabile mentre seguono la Santa Messa in TV.
Qualcuno ancora non conosce la nostra iniziativa. Spieghiamo loro che aiutiamo tre missionari che si occupano della vita e dell’istruzione dei bambini in difficoltà.
Padre Franco si trova in Tanzania a Iringa. Già dal nostro Don Azeglio ha avuto un grandissimo sostegno con un amicizia che li ha legati per tanti anni.
Padre Clemente in Congo conosciuto da Piero e Giacomo nel loro viaggio in missione d’Africa intrapreso assieme a don Azeglio. Un po’ di anni fa Padre Clemente è stato a trovarci qui a Liessa.
Padre Raja in India, un nostro grande amico, che abbiamo conosciuto grazie a don Federico. Quest’ultimo missionario è stato in Italia tante volte. Anche quest’anno è venuto a trovarci e a fine agosto siamo stati con lui a pregare il Santo Rosario alla Grotta di Lourdes in Torreano.
Ci ha raccontato i progressi della sua Missione. Si vede tutto l’Amore che ci mette per seguire centinaia di bambini e ragazzi. I suoi ragazzi che sono diventati anche i nostri ragazzi!
A tutti un sincero Grazie. Buog Loni.
Irene Rucli
31 ottobre 2023
A PANETTI – PO HLIEPCE
Ritrovo, come di consueto, ore 19 a casa di Mirella, da sempre prima tappa del nostro andare po hliepce.
Non ricordo neanche più quando abbiamo cominciato ad andare a panetti noi grandi perché i piccoli avevano smesso.
Quest’anno, però, un nutrito gruppo di ragazzini ha bussato alle nostre porte per chiedere se potevano recitare una preghiera per i defunti.
Con grande piacere li abbiamo accolti nelle nostre case e li abbiamo accompagnati nella preghiera.
Con lo stesso piacere, anche a noi grandi, la sera, sono state aperte le porte delle case di Liessa e Clodig dove ormai ci aspettano per ricordare i nostri morti.
Niente maschere, dolcetti o scherzetti, ma un affettuoso pensiero ai defunti, desiderando con tutto il cuore che sia vero quello che ci dicevano i nostri nonni, cioè che le dušice tornano nelle loro case e vi rimangono fino alla mezzanotte del giorno dopo.
Un’atmosfera mistica e quasi ascetica interrotta bruscamente dal terribile suono di clacson della panda di Claudio Kuas che fa tutti sobbalzare.
Ed ecco che la preghiera lascia spazio anche alle grasse risate e al divertimento.
Perché non è forse questo il bello della nostra comunità? Sapere stare insieme, con educazione e rispetto, dei vivi e dei morti, saper alternare momenti di serietà e impegno civico con momenti di pura spensieratezza e divertimento, facendo anche quelle sciocchezze che facevamo quando eravamo piccoli e andavamo a panetti anche per divertirci per i paesi oltre che per pregare.
E così la serata trascorre velocemente e, come da tradizione, a fine giro ci ritroviamo a casa di Giacomo per riscaldarci con una tazza di thè.
Ci manca don Federico che ci faceva trovare anche pizza e dolcetti, ma quest’anno a rifocillarci ci ha pensato Irene che, in ricordo di Lucia Vasconi, ci ha preparato la Vaja, un dolce svizzero.
Un grande grazie a chi ha lasciato un’offerta in memoria dei defunti. È un importante aiuto per i nostri amici delle Missioni che con grande riconoscenza ci scrivono per raccontarci delle cose che possono fare grazie alle nostre donazioni.
Fa bene al cuore vedere che questi “fiori” non appassiscono mai, ma continuano sempre a fiorire.
Martina Chiabai
07-10-’23
AIUTACI ANCHE TU A RIEMPIRE QUEL VUOTO….
Abbiamo costituito l’Associazione Grimacco e dintorni spinti dal desiderio di continuare a fare del bene per Grimacco. Avevamo dato tanto e ci era stato tolto molto.
Ciononostante siamo ripartiti con entusiasmo e voglia di fare e siamo stati premiati dall’affetto della gente, dalla partecipazione alle nostre iniziative, dalle grandi risposte in termini di disponibilità e generosità che ci sono arrivate talvolta anche in modi davvero inaspettati.
E per questo, approfittando della pagina Facebook di Giacomo, lanciamo una nuova iniziativa.
Non c’è più il Cristo alla Biela Uodà, che vegliava sulla nostra fonte già dal 1996.
Ormai è fatta! Non ci interessa chi, perché, per come!
Andiamo avanti. C’è un vuoto, riempiamolo.
Dimostriamo a Gesù che anche se lì la sua statuetta non c’è più, Lui c’è sempre nel nostro cuore e nei nostri pensieri.
Dimostriamo a tutti che teniamo ai nostri paesi e ai segni della nostra fede tanto cari ai nostri avi.
Vi chiediamo perciò un gesto.
Voi tutti che avete Gesù, Grimacco e le nostre Valli nel cuore chiedete ai vostri figli e nipoti di fare un disegno per noi, o fatelo voi stessi, o scrivete una frase, un pensiero, una poesia, un ricordo, o mandateci una foto.
Riempiamo quel vuoto che si è creato alla Biela Uodà.
Dimostriamo con i fatti che ci siamo e che non lasceremo che tutto vada a rotoli.
La tecnologia offre a tutti la possibilità di partecipare facendo pervenire il vostro materiale o su Facebook o via mail all’indirizzo contatti@grimaccoedintorni.it o consegnando a mano.
GRAZIE A TUTTI. BUOG LONI.
17-09-’23
FESTA DELLA KUATARINCA SUL MONTE SAN MARTINO
Da data immemorabile nella terza domenica di settembre si festeggia il senjam della chiesetta votiva di San Martino. Oggi la parola “senjam o senjan” si usa per indicare qualunque festa (forse anche un po’ troppo a sproposito) ma, come più volte ribadito dallo storico Don Natalino Zuanella, questa parola indica la festa dell’anniversario della dedicazione o consacrazione di ogni chiesa.
La festa di oggi era legata in particolare alle borgate di Canalaz, Plataz, Brida e Grimacco che sentivano più di tutte le altre la chiesetta del San Martino come lo loro chiesa del cuore. Ecco allora che un tempo ogni famiglia di queste borgate, nei giorni precedenti la Kuatarinca, confezionava le buonissime gubane e si impegnava per accogliere i parenti e amici che nel tardo pomeriggio della terza domenica di settembre sarebbero scesi dal San Martino per fare loro visita.
Nei fienili (in particolare a Plataz) le fisarmoniche suonavano e la moltitudine di persone, accorse da ogni dove per questa occasione, ballavano (per la ‘gioia’ dei sacerdoti….) passando così qualche ora di svago ed amicizia.
Oggi le cose sono molto cambiate ma la festa della Kuatarinca rimane una bellissima e tra le più sentite feste della zona.
Anche quest’anno a passo Prievalo, presso la baita del CAI Val Natisone, il comitato Kuatarinca e i nostri Alpini di Grimacco hanno preparato per tutti la pastasciutta. Qui abbiamo passato una parte del nostro pomeriggio tra racconti, risate e la musica della fisarmonica di Anna.
Verso le 15.00 siamo scesi a Plataz dove il Circolo Culturale Jacopo Stellini ha preparato per tutti antiche pietanze della nostra tradizione. Un idea molto bella questa e molto apprezzata. Veramente tante persone hanno riempito la piazza del paese (un continuo via vai di persone) per partecipato anche a questa tappa della festa del San Martino. Qui il sapore degli ottimi cibi ha fatto correre velocemente la nostra mente indietro nel tempo riportandoci ai ricordi del cuore e ai nostri affetti più intimi.
Il suono della fisarmonica di Cristofer, il canto comunitario e tanta voglia di stare assieme ha fatto passare le ore molto velocemente e a buio abbiamo dovuto lasciare Plataz contenti di aver passato una così bella giornata.

27-08-2023
UNA DOMENICA DIVERSA ORGANIZZATA DALL’ASSOCIAZIONE CULTURALE “GRIMACCO E DINTORNI”

Siamo partiti da Clodig in macchina alla volta di Torreano che dista pochi chilometri da Civida-le. Parcheggiate le macchine abbiamo percorso una strada sterrata molto bella che a tratti era realizzata con piastroni di pietra e da ciottolato.
Dopo una brevissima camminata, siamo arrivati in un prato dove in fondo si vedeva la grotta edificata nel 1929 per volere dei parrocchiani da sempre molto devota alla Madonna.
Nell’arrivare in questo luogo si rimane stupiti e incantati: tutto molto bello, curato e armonioso.
I banchi che si trovano allineati all’ingresso della grotta invitano da subito ad una preghiera. I vasi di fiori freschi, le stallatiti e stalagmiti abbelliscono il luogo onorando la Madonna e la ve-getazione ne fa da cornice.
Oltre alla nicchia con la statua della Madonna c’è anche un altare in pietra piasentina dove si può celebrare la Santa Messa.
Abbiamo recitato tutti assieme il Rosario, come d’abitudine ognuno ha potuto guidarne una decina, e ad ogni mistero abbiamo cantato i nostri canti bei Mariani.
C’era con noi anche Padre Raja dell’India che alla fine del Santo Rosario, oltre alla Benedizione, ci ha ringraziato per l’aiuto molto importante che noi riusciamo a dare alla sua missione. Con le nostre offerte (frutto anche di diverse iniziative che il gruppo Krajca Meru di Liessa porta avanti da tantissimi anni) riesce ad alleviare le sofferenze di tantissimi bambini, ammalati e poveri.
Non poteva poi mancare la foto di gruppo, richiesta proprio da Padre Raja, per avere un ricor-do di un bel pomeriggio passato all’insegna della fede, del aiuto ai meno fortunati e dell’amici-zia.
Per concludere la serata, intorno alle ore 19.00, siamo andati in pizzeria e tra racconti e risate le ore sono volate molto velocemente e anche se alcuni il giorno dopo dovevano andare a lavora-re ci siamo fermati assieme fino a tarda ora.
Siamo tornati a casa contenti di aver visitato un luogo di fede molto particolare, rivisto il nostro amico Padre Raja e di aver passato una domenica in amicizia…..che dire ancora? Alla prossima!
Come diceva la nostra Lucia Vasconi (che abbiamo ricordato ai piedi della statua della Madon-na): “Scusate se siamo stati felici!”

Gemma Bucovaz

 

 

E LUCE FU…….
Grazie ai soliti volenterosi, che non si perdono in lamentele e piagnistei aspettando che tutto piova dal cielo, ma si rimboccano le maniche per fare quello che si può, la croce del Cimitero di Liessa è di nuovo accesa.
E per questo dobbiamo anzitutto ringraziare chi ha partecipato in maggio alla festa di Grimacco Superiore (organizzata dall’Associazione Culturale ‘Grimacco e dintorni’ e dai paesani) perché parte delle offerte libere raccolte in quella serata sono state destinate all’acquisto dei materiali necessari per la riparazione della Croce (mentre la restante parte delle offerte, come di consueto, è stata consegnata a Padre Raja per aiutare i bambini della nostra missione).
Un grande grazie va poi a Massimo Bucovaz che ci ha regalato il suo tempo e ore di lavoro.
La luce in cimitero non è un vezzo, una spesa da tagliare, un’altra richiesta fastidiosa di cittadini fastidiosi.
La croce illuminata è un segno di affetto e di rispetto nei confronti di tutti i nostri cari che sono lì sepolti.
La luce deve restare accesa per ricordarli tutti, ma proprio tutti: quelli che hanno lapidi milionarie e quelli che hanno una semplice croce di legno, quelli che hanno fiori freschi tutti i giorni e quelli che hanno solo rami secchi, quelli per cui molti recitano preghiere e quelli più dimenticati.
La croce fa poi parte della nostra storia.
La prima croce luminosa, in ferro, fu benedetta il 30 ottobre 1960 in occasione della Festa di Cristo Re dal parroco di allora don Giovanni Nimis, con grande gioia della popolazione che elogiò questo lavoro.
Con il passare degli anni il manufatto originario ha mostrato i segni del tempo e nel 1997 la vecchia croce è stata sostituita da una nuova, in rame, su proposta dell’allora presidente del consiglio parrocchiale Lino Chiabai, proposta alla quale la comunità, come spesso accadeva, ha risposto con gioia dando il proprio contributo.
E proprio Lino, che ha seguito tutto l’iter dei lavori fino ad occuparsi, da solo con sua moglie Chiara, della posa.
E ora la nuova generazione, con l’imprescindibile guida e supporto dei “grandi vecchi”, si occupa di mantenerla e di riaccenderne la luce, al passo con i tempi, e quindi, a risparmio energetico.
GRAZIE DI CUORE a tutti coloro che nel 1960 accesero la luce, grazie a Lino e Chiara e a tutti coloro che parteciparono all’iniziativa da loro promossa per il rinnovamento dell’opera, grazie a tutti quelli che oggi hanno collaborato alla sua riaccensione.
Siamo sempre pronti a chiedere, pretendere, criticare e alzare le mani perché la faccenda è di competenza di altri.
Beh, anche se, di fatto, forse la competenza è di altri, il buon senso, che fino a qualche anno fa ci faceva fare grandi cose, dovrebbe avere la meglio.
E, consapevoli di andare incontro a critiche, anziché a ringraziamenti, pensiamo che valga ancora la pena fare cose di buon senso e riaccendere la luce…magari anche nelle menti…

Martina Chiabai

30-07-’23
CONCERTO DI SAN GIACOMO A CLODIG
Sabato 29 luglio sono iniziati i preparativi per la festa di Svet Jakop.
Sono state messe le bandierine colorate, portato le panche, i tavoli e ideata la scenografia.
Domenica 30, giornata della festa. Si guarda il cielo. Le previsioni meteo annunciano tempesta! Macché! Sole fino a tarda sera…
Arrivano i cori che allieteranno il caldo pomeriggio estivo: il coro “Barbara Bernardininis” di San Gottardo, il coro parrocchiale di Campeglio che si esibirà la prima volta nel comune di Grimacco ed infine il nostro coro “Coretto di Liessa”.
Martina Tomasetig dà il benvenuto e poi lascia il microfono a Fabrizio, presidente dell’Associazione Culturale “Grimacco e dintorni”. Le sue parole: “L’ anno scorso è stato l’anno di prova, quest’anno la comprova e sono molto felice ed emozionato. Non voglio ripetermi, ma questa festa è nata dal sudore dei nostri avi. Era uno stacco dal grande lavoro dello sfalcio. Sono decenni ormai, che non si festeggiava a Clodig. Io che nella mia umile fede credo nell’Aldilà, penso che tutti i nostri Avi gioiscano Lassù!” Fabrizio prosegue: “Adesso vi leggerò con molta emozione una poesia che, rispecchia molto nelle origini e nei sentimenti questa festa, scritta da Paolo Tomasetig di Clenia ma che per noi è anche di Canalaz (la poesia la trovate pubblicata in fondo all’articolo).
Nei miei ricordi di bambina e ragazza, rivedo le orchestre sul palco e il brejar dove si ballava. Tanti chioschi per le vie del paese e un brulicare di persone. Il senjam si svolgeva solitamente sul piazzale dell’osteria da Aldo. Però la festa è stata spostata anche fuori paese in zona Ta Zahosnjak dove quell’anno c’era il tiro a piattello. Anche l’appezzamento di terra “Plania” ha ospitato San Giacomo. I chioschi piazzati sui dolci pendii dove gli antichi meli facevano da cornice. E che dire del profumo della carne grigliata! Dei taglietti di vino che venivano bevuti. Per noi bambini spuma, chinotto, aranciata e gelati. E le giostre! Che gioia sulla giostra coi seggiolini. Spintonati da chi ci stava dietro per prendere il pollo che penzolava. Così avevamo un giro gratis. Si volava sempre più in alto…
Un anno abbiamo preparato la lotteria. Era stata allestita nel garage delle corriere dei Crucil, poi diventato negozio di alimentari. Noi bambini, diretti dal nostro caro e mai dimenticato don Rino Marchig, a preparare i biglietti chiusi con la pastina. E i parenti che ci facevamo visita…e poi…
Tornando al presente inizia l’esibizione canora con il nostro Coretto di Liessa, cantano e suonano: Vivere la vita, Marko skače, Moja mama kuha kafè (canto della tradizione Dalmata) ed infine Vento. Bravi. I tre chitarristi super.
È il turno del coro “Barbara Bernardinis” di San Gottardo. La direttrice dice che i brani saranno sia sacri che profani. Il primo è dedicato agli amici di Liessa, è un canto Eucaristico cantato nel nostro dialetto Sloveno. Siamo legati al coro di San Gottardo da tantissimi anni. Grazie per la loro costante collaborazione.
Alla fine si esibisce il coro parrocchiale di Campeglio che è di recente formazione. Nel loro repertorio presentano musica sacra. Grazie anche a loro per la preziosa presenza.
I cori sono stati accompagnati da tantissimi applausi. Complimenti a tutti i cori.
Alcuni hanno in mano i fogli con le canzoni delle nostre gite. La presentatrice annuncia l’arrivo da Milano per le ferie di una nostra paesana……arrivata giusto, giusto per la festa con l’ultimo treno…..Qualcuno intona ” Ist san Celesta vestita a festa”. Questa volta la Celesta si palesa: col suo cappellino, i suoi ricoti, le grabje e ha portato un cesto con dei doni per i cori…brava Silvia Spagnut! Hai magistralmente recitato la parte. Piero Chiabai a nome del nostro Coretto di Liessa porge il presente dai nostri sapori ai coristi (struki e gubane del gubanificio ‘Giuditta Teresa’ e succo di mele delle Valli) e per Campeglio anche lo spartito di “Lepa si Rosa Marija”.
Alla fine dell’esibizione canora i “Mladi Gnijdučnij” ci allietano la serata con la loro fisarmonica diatonicna, il basso e il trombone. Molto bravi.
Tra musica, canto spontaneo e allegra è stata servita la pastasciutta per tutti, preparata dai nostri Alpini di Grimacco e tantissimi dolci casalinghi delle nostre signore.
La musica è finita. All’anno prossimo. Speriamo sempre così numerosi.
Buog Loni.
P.s.: “Sono appena stato a Parigi e a Firenze, ma è qui che sono felice. Je’ muoi dom!” Detto da un Australiano, figlio di emigrati del comune di Grimacco, presente al concerto.
Di Irene Rucli
Ecco la bella poesia di Paolo Tomasetig letta al concerto:
RICORDI
Ho camminato scalzo nell’incanto
d’un paradiso di sudori persi
i narcisi han profumato l’aria
anche quest’anno.
Un’altalena appesa
sul grosso ramo di castagno
gl’ occhi accesi a guardare la festa
Ho asciugato il sapore di fieno
dalle labbra arse
prima del temporale
la meda ha catturato la migliore forma
e l’orchestra ha suonato la sua musica
ancora
sempre più flebile e triste
soffocata dal rovo
dell’abbandono

27-30 giugno 2023

GITA A BUDAPEST E AL LAGO BALATON

Anche quest’anno l’Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha voluto organizzare l’ormai tradizionale gita di quattro giorni che ci ha portato alla scoperta (o riscoperta) della bella città Ungherese di Budapest.

Sono questi viaggi ben organizzati e curati nei minimi particolari dall’agenzia viaggi “Natisone Viaggi” di Cividale che, attraverso Luca, ci segue da tanti anni e soddisfa anche tutte le nostre richieste. Le gite di più giorni sono state un idea dell’allora parroco don Federico Saracino che aveva portato un bel gruppo di persone a Medjugorje con un viaggio già organizzato da altri per poi, dall’anno seguente, organizzarne uno ogni anno esclusivamente per noi.

Questi sono momenti molto belli, non solo per le bellezze che si scoprono e visitano, ma in particolare per il tempo che si trascorre assieme. Capita anche di festeggiare qualcuno o qualcosa a sorpresa: quest’anno abbiamo festeggia e cantato “Živijo” a Giuliana e Renzo per il loro anniversario di matrimonio.

Purtroppo molti, per problemi di salute, non possono più partecipare alle gite di più giorni ma il gruppo è affiatato (sono quasi tutti frequentatori abituali) e così si passa assieme dei bei momenti di svago e divertimento.

In questo viaggio abbiamo tanto pensato alla nostra Lucia Vasconi che partecipava ad ogni gita (e non solo) con grande entusiasmo e simpatia: il partecipare era sempre un desiderio per lei che l’accompagnava tutto l’anno. L’abbiamo ricordata tante volte, abbiamo rispolverato i suoi racconti che tanto ci hanno fatto divertire e l’abbiamo sentita vicina quasi fosse presente anche lei a questo viaggio. È stata un dono per tutti noi!

La mattina del 27 eravamo tutti già pronti sulla piazza di Clodig con le nostre valigie e con tanto entusiasmo. Il viaggio è passa molto velocemente tra racconti, ricordi, risate e i nostri bei canti tradizionali Beneciani e di vario genere.

Arrivati a Budapest abbiamo già da subito incontrato la guida (che è stata con noi per tutti i giorni del viaggio) e fartto una prima visita alla città.

Budapest è una città bellissima, curata, pulita e con un grande patrimonio culturale che gli Ungheriesi, dopo la caduta del comunismo, stanno valorizzando con restauri e ricostruzione originarie.

Sicuramente nelle visite culturali una brava guida fa la differenza. Come sempre, anche questa volta, abbiamo avuto una bravissima guida del posto ed è stata capace di catturare l’attenzione di tutti anche attraverso il racconto di aneddoti, peculiarità e pronta alla battuta.

Purtroppo il tempo è passato velocissimo ed è tornato il momento di rientrare nelle nostre Valli. Ogni anno, a fine gita, tutti ripetono la stessa frase: “però si poteva stare ancora una giornata!”.

Nel viaggio di ritorno diversi gitanti si sono già preoccupati di informarsi sulla meta della prossima gita-pellegrinaggio di un giorno e abbiamo anche avuto modo di parlare della gita di più giorni dell’anno prossimo…….sempre però a Dio piacendo.

È stata veramente una grande gita dove abbiamo scoperto una città bellissima che non ci aspettavamo (anche da chi c’era già stato diversi anni fa) ma la differenza la fa l’unione e l’amicizia che ci legano.

 23-06-’23

SAN GIOVANNI BATTISTA – SVET IVAN KARSTNIK

Questa è una delle feste più sentite e caratteristiche delle nostre belle Valli del Natisone.

Un tempo in ogni paese ed in ogni borgate si preparava il falò di San Giovanni. Ricordo che quando ero bambino si passavano i primi giorni delle vacanze scolastiche ad andare per torrenti e boschi appena tagliati a raccogliere frasche per creare il nostro falò. Oggigiorno raccontare queste cose ad una grande percentuale di ragazzini (abituati a passare il tempo sui telefonini e videogiochi) sei guardato come se raccontassi cose assurde o impossibili. Eppure noi ci divertivamo alla grande, facevamo qualcosa di buono per la comunità (perché la vigilia di San Giovanni arrivava tutto il paese a guardare il kries o falò), apprendevamo la manualità, davamo il nostro apporto nel mantenere vive le nostre belle tradizioni e ci sentivamo orgogliosi del lavoro svolto.

Per quanto riguarda la croce fiorita – križ od Svetega Jvana o la ghirlanda – krancel di margherite all’epoca la tradizione era già scomparsa (sto parlando dei miei paesi di fondo valle) e l’abbiamo ripresa un po’ di anni dopo con inviti, volantini scritti a mano (quasi sempre da Angela) e suggerimenti; infondo il nostro gruppo ha sempre lavorato assieme anche se in altre forme e sotto altre vesti.

Ecco allora che la nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” continua a lavorare per mantenere vivo il patrimonio culturale e di fede che i nostri avi ci hanno tramandato. Come gli scorsi anni abbiamo invitato la popolazione a preparare le croci o le ghirlande di San Giovanni da appendere nei pressi della porta di casa. Nel contempo è stata preparata una grande croce fiorita in memoria dei nostri avi. Questa grande croce è stata poi posta sull’orrido del torrente Rieka a Liessa, uno dei posti più caratteristici del nostro comune, dove ogni turista e ogni passante la può ammirare.

Un grande grazie va a tutte le persone che hanno preparato questo segno di fede da porre sulla porta di casa, a quanti hanno lavorato per preparare la grande croce fiorita e in modo particolare a coloro che hanno raccolto i tanti fiori che sono serviti a realizzarla.

Buog loni a tutti.

Maggio – giugno 2023

MOMENTI PREZIOSI

Andavo in prima media quando arrivò l’alluvione che strappò via la Madonnina dal ponte di Liessa.

Ricordo l’acqua nel piazzale della scuola a San Leonardo, ricordo che alcuni dei miei compagni sono tornati a casa per i boschi; ricordo il prof. Beppino Crisetig che aveva comprato i calzini a chi aspettava al bar Centrale, con i piedi fradici, che i genitori venissero prima o poi a prenderli; ricordo la mia mamma che “a kolonce” mi ha portato a casa della nonna Elia attraversando la strada allagata.

Poi la pioggia ha smesso di cadere e ognuno di noi è potuto tornare sano e salvo alla sua casa.

E così ha fatto anche la Madonnina di Liessa. È tornata a casa.

A volte accadono cose che da piccolo ti sembrano incredibili e che da grande vedi con altri occhi.

Franz non risparmiava certo le sue critiche alla “macchina” della Chiesa, ma si toglieva sempre il baschetto quando si pregava.

Io sono convinta che non è un caso che la Madonnina sia tornata a Liessa da lui.

Non so se vediamo dei segnali perché è il nostro cuore che ci guida o se certe cosa accadono veramente.

Adesso che sono un po’ più grande di allora, come Franz, vedo i difetti della “macchina”, ma non per questo, proprio come lui, smetto di togliermi il baschetto.

La Madonnina è andata da lui perché forse la sua fede era più forte di quella di molti altri.

La fede non è un “mestiere”. La bontà d’animo, la generosità, l’amore per il prossimo, non hanno nulla a che fare con l’abito che uno indossa.

E così accade che un ombrello d’amore ripara dalla pioggia gli incontri di preghiera organizzati in questo piovoso mese di maggio.

Serate di preghiera, ma anche di comunità e, perché no, di divertimento.

Non è forse questo il vero significato della parola Chiesa?

Cosa c’è di più importante dello stare insieme, di condividere, di ritrovarsi per farsi compagnia, scambiare due battute, fare una risata, farsi asciugare una lacrima.

Non servono grandi eventi né grandi sponsor. Basta un po’ di buona volontà e la voglia di stare insieme.

E per fortuna, a chi organizza questi bei momenti di ritrovo, non mancano né una né l’altra.

Al giorno d’oggi, con le automobili, non è troppo difficile raggiungere i vari paesi e organizzare una serata di ritrovo, cosicché nessuno si senta solo o dimenticato, ma tutti siano parte di una comunità che fa quel che può per continuare ad essere viva e vivace.

Che la Madonnina ci dia la forza di continuare e che aiuti e protegga tutti quelli che ci hanno accolto, ospitato e coccolato. E che ancora di più aiuti chi non vede quanto tutto questo è prezioso.

Martina Chiabai

7 e 10 giugno 2023

I NOSTRI INCONTRI DEL MESE DI MAGGIO SONO PROSEGUITI ANCHE A GIUGNO

In questi primi giorni del mese di giugno abbiamo proseguito il nostro pellegrinare per le nostre borgate e così mercoledì siamo saliti a Costne presso la cappellina del paese e sabato invece a Trebez dove si trova la statuina della “Madonna del pescatore” posta nei pressi del fiume Rieka.

Certo che il partecipare a questi incontri settimanali del mese di maggio (il gruppo “Kraijca Meru” di Liessa ne ha proposti due a settimana) è stato un impegno ma è stato anche un bel fioretto facile da soddisfare.

Per Costne purtroppo un violento temporale ci ha rovinato la serata impedendo a molti di partecipare. I più coraggiosi comunque si sono ritrovati preso la cappellina del paese per soddisfare questo nostro impegno. La serata è stata comunque bella, ci siamo riparati all’asciutto anche se la pioggia ci ha tenuto compagnia, e terminata della preghiera abbiamo passato, come sempre, un bel momento assieme in fraternità. Un grazie va a Mara che ci ha offerto i suoi delizioso tramezzini con un buon bicchiere di vino.

Sabato invece ci siamo recati a Trebez dove, su una roccia del fiume Rieka, si trova la statuina della Madonna del pescatore. Questo è un posto molto bello e caratteristico!

Anche in questo pomeriggio è tornata la pioggia ma, grazie a Dio, molto prima del nostro appuntamento Mariano.

Anna e Claudio Vogrig, come sempre, ci ha accolto ed ospitato a braccia aperte e abbiamo passato assieme una bellissima serata.

Dopo la preghiera del rosario, si sono susseguiti i nostri canti tradizionali, tante risate e la voglia dello stare assieme e così in un batter d’occhio è arrivata quasi la mezzanotte e quindi l’ora di rientrare nelle nostre case grati della bella serata.

Siamo molto contenti che anche il settimanale della nostra diocesi di Udine ha dedicato una pagina intera illustrando come in tutta la diocesi si sono tenuti questi momenti di preghiera davanti alle cappelline, alle anconette e nei cortili e giardini delle case private.

Da queste righe vogliamo ringraziare di cuore Anna, Claudio e alla loro famiglia per la calorosa accoglienza e a tutte le persone che vi hanno partecipato.

31-05-’23

MESE DI MAGGIO

Seguendo gli inviti del gruppo “Kraijca Meru” di Liessa per questo mese Mariano questa sera è stato il turno del paese di Liessa “storica”.

Grosse nuvole nere continuavano a girare in cielo e minacciavano un grande temporale ma invece siamo stati graziati. Abbiamo potuto così recitare bene il nostro rosario che quest’ oggi era un po’ legato alla festa della Pentecoste.

Il nostro canto tradizionale poi ci lega sempre ai ricordi, alle nostre radici e a quanti ci hanno preceduto.

La serata è poi proseguita con un momento conviviale e di fraternità che fa tanto bene al cuore…….ed è arrivata troppo presto la mezzanotte!

25-05-’23

ED È DIVENTATA UNA BELLA FESTA TRA AMICI

Accogliendo l’ invito del gruppo “Kraijca Meru” di Liessa, che in questo mese Mariano propone il rosario itinerante per le borgate del comune di Grimacco, giovedì 25 maggio siamo saliti a Brida inferiore.

La serata è cominciata con la recita del rosario (che come da nostra usanza viene scandito da tanti nostri canti tradizionali) e dalla festa spontanea che poi è seguita: un momento di vera comunità!

È stata veramente una serata di amicizia, condita con risate, racconti, tanti canti della nostra tradizione Beneciana (ma anche da tantissimi altri bei canti di gruppo) e dalla voglia di stare assieme – il tutto è stato arricchito dalla squisita pastasciuttata di Aldo.

Una super serata, pru te pravi senjam!

Da queste righe vada il nostro grazie di cuore a tutte le persone che hanno partecipato, agli abitanti di Brida ma in particolare ad Aldo e alla sua famiglia Marinig “Uršin” per la calorosa accoglienza.

23-05-’23

MESE DI MAGGIO

Grazie alle temperature più miti (fino ad ora ci siamo incontrati ospiti in tante abitazioni) abbiamo iniziato a ritrovarci presso le anconette e cappelle dei nostri paesi per la recita del rosario in questo mese che tradizionalmente è dedicato alla Madonna.

Il volantino recita chiaramente che chi ha il piacere di ospitare la preghiere (non solo in casa sua ma anche in paese) è pregato di farsi avanti perché ben volentieri accoglieremo tale invito.

Così giovedì scorso siamo stati a Sverinaz davanti alla bella cappella del paese e martedì è stata la volta di Canalaz.

In questa borgata è stata realizzata abbastanza recentemente una bella cappelletta che contiene una signicativa Croce in ferro battuto opera di Paolo Tomasetig e proprio dinnanzi ad essa volevamo recitare il nostro rosario.

Purtroppo una pioggia scrosciante ci ha accompagnato per tutta la serata ma ugualmente abbiamo avuto modo di soddisfare i nostri buoni propositi perché la famiglia Canalaz Žefcjova ci ha accolto presso il prezioso museo della loro famiglia. Abbiamo così recitato il rosario scandito, come è nostra abitudine, da tantissimi canti della nostra tradizione slovena delle Valli e altri più moderni. Per questo dobbiamo ringraziare il nostro “Coretto di Liessa” che, in più di trenta anni di costante attività, ha riportato all’uso corrente tantissimi canti della nostra tradizione delle Valli andati perduti (nella chiesa di Liessa ne erano rimasti solo 3) e che ora usiamo come gruppo “Kraijca Meru” costantemente per i nostri incontri.

Terminata la preghiera comunitaria ci siamo fermati assieme in allegria ed amicizia passando così una bella serata di fraternità.

Vada, da queste righe, il nostro grazie di cuore alla famiglia Canalaz Žefcjova per la calorosa accoglienza e a tutti quelli che trovano il tempo per unirsi a questi momenti!

30-05-’23

È COSTANTE IL NOSTRO SOSTEGNO

Ecco che anche oggi parte un altra automobile stracolma di vestiti (in ottimo stato, puliti e ben disposti) che serviranno ad aiutare chi si trova in difficoltà non solo all’ estero ma anche tra noi. C’ è tantissima richiesta anche di indumenti per bambini che puntualmente mamme attente e generose ci portano.

La nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ed il Gruppo di Preghiera “Kraijca Meru” proseguono con il loro impegno nel sensibilizzare e sostenere chi è meno fortunato di noi. Grazie di cuore a tutti. Buog loni!

20-05-’23

FESTA A GRIMACCO SUPERIORE

Quando arriva il momento della festa a Grimacco per me è meglio avere a portata di mano un pacchetto di fazzoletti!

Guardando la Cappelletta li rivedo tutti: il mio papà, Sergio e la Franca, la Giustina Mohorova che mi dava le caramelle Rossana, la Nuna Bohariova e il suo profumo di menta, la Lucia Nakoncna e le sue incredibili margherite, Bepo Polonken e il suo potente canto.

Quanta gente è passata davanti a quella cappellina, quanti hanno affidato alla Madonna le loro gioie e i loro dolori, quanti davanti a lei hanno pregato, riso e pianto.

Nel mese di maggio, tutte le sere, mio nonno ci costringeva ad andare a pregare il rosario e vi confesso che allora mi annoiavo, ma oggi non so cosa darei per tornare un attimo a rivivere una di quelle sere e poterli salutare e abbracciare tutti.

Chissà cosa mi direbbero.

Io penso che sarebbero contenti di come ogni anno li ricordiamo in occasione della festa che organizziamo per celebrare l’anniversario del restauro della Cappella.

È un momento speciale di preghiera e condivisione.

Il paese risuona di quei canti che i nostri nonni ci hanno insegnato.

La recita del rosario è accompagnato dalle dolci melodie dedicate alla Madonna.

E poi segue la cena accompagnata dall’immancabile fisarmonica di Roberto, da canti meno tradizionali e da quelli un po’ più strampalati che tanto ci fanno ridere e divertire.

Ogni “Garmičan nel cuore” (cioè sia quelli che lì ancora abitano ma anche quelli che ora abitano altrove ma lì hanno le loro radici) porta qualcosa e così, grazie anche alla fondamentale collaborazione e supporto logistico dell’Associazione Culturale “Grimacco e dintorni”, la festa decolla.

Oltre ai piatti tradizionali quest’anno sono state servite anche prelibatezze thailandesi e infine una magnifica torta perché Giovanni ha festeggiato un’importante cifra tonda.

E così la nostalgia lascia spazio al divertimento, alle risate, al piacere di stare insieme in una serena e tiepida giornata di maggio che la Madonna ha voluto regalarci.

Grazie a chi ha pulito, allestito, cucinato, servito, offerto da bere e da mangiare.

Grazie a chi è venuto, a chi ha pregato, a chi ha suonato, a chi ha cantato.

Grazie a tutti per essere venuti a Grimacco e, ovviamente, vi aspettiamo anche il prossimo anno!

Martina Chiabai

21-05-’23

‘ CORSA’ PASQUALE ALLA SOLIDARIETÀ

Siamo ormai giunti quasi alla fine del Tempo Pasquale e fra qualche giorno toglieremo anche la bella Croce fiorita ed illuminata la notte, posta sull’orrido del torrente di Liessa, che per tutto questo tempo ci ha ricordato la Resurrezione del Signore.

Dobbiamo anche dare notizia, prima della fine di questo tempo forte, dei vincitori della nostra ‘corsa alla solidarietà’ che il gruppo “Kraijca Meru” di Liessa ha organizzto anche per questa Pasqua con l’intento di aiutare le nostre missioni in Tanzania, India e Congo. Un legame quello con queste nostre missioni che ci unisce da tanti anni.

Un grande grazie, da queste righe, lo vogliamo rivolgere a tutti gli sponsor e a tutte le persone che hanno partecipato dando così un grande aiuto ai più poveri e bisognosi. Grazie di cuore!

Ecco i vincitori:

1° premio: Laura Zuodar che vince il favoloso uovo di Pasqua del Coretto

2° premio: Irene Rucli che vince il trattamento e prodotti di bellezza offerti dal Salone Acconciature “Ricci e Capricci” di Viviana Marinig

3° premio: Marcella Bosco che vince il cesto gastronomico offerto dagli Alpini di Grimacco

4° premio: Gabriella Spagnut vince la selezione di vini offerta dalla Trattoria di Clodig “alla Cascata” di Manuela Feletig

5° premio: Gina Dugaro vince il ricco cesto gastronomico offerto dal Gruppo di preghiera “Krajica Meru”.

Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato e i nostri sponsor

12-05-’23

ADUNATA DEGLI ALPINI A UDINE

Anche la nostra Associazione Culturale ‘Grimacco e dintorni’ di Grimacco ha voluto salutare e dare il benvenuto agli Alpini della 94° adunata nazionale.

Anche se cadeva una pioggia fitta abbiamo comunque addobbato e abbellito i punti di passaggio e più caratteristici del nostro territorio con bei fiori estivi e le collocazione delle Bandiere Italiane.

Sicuramente, in questi giorni, in diversi passeranno per i nostri comuni e andranno a visitare il monte Kolovrat nel ricordo dei caduti della prima guerra mondiale e per questo ci siamo affrettati nel lavoro. Il nostro è stato solo un piccolissimo segno di saluto ma soprattutto di riconoscenza verso gli Alpini per tutto l’ aiuto e il servizio che hanno sempre donato e che continuano a dare nei momenti di calamità e ogni qualvolta ci sia bisogno di un qualunque tipo di sostegno. In molti poi hanno posto il tricolore sulle loro case e passando per i vari paesi delle Valli e del Friuli si percepisce proprio un clima di festa, di unità e appartenenza. Proprio bello!

Benvenuti – lepua pozdravljeni – benvignus Alpini e grazie di cuore!

GRAZIE PER L’AIUTO

Anche in quest’anno appena trascorso siamo riusciti a sostenere presso le nostre missioni diverse realtà.

Il gruppo Kraijca Meru, nel suo piccolo, si fa promotore di diverse attività che hanno come scopo quello di aiutare e sostenere (anche nello studio) i nostri bimbi in Africa e India. A tale proposito dobbiamo ringraziare le nostre infaticabili signore che si dedicano, impegnano e promuovono queste iniziative benefiche.

Il più grande ringraziamento però va a tutti voi che sempre avete accolto e sostenuto con entusiasmo ogni progetto.

Grazie per il vostro prezioso aiuto! Un grande grazie anche perché il vostro sostegno ci ha permesso di rimanere legati alle nostre missioni continuando quel prezioso cammino che abbiamo intrapreso tantissimi anni fa.

Il gruppo di preghiera ‘Kraijca Meru’ collabora anche con un associazione di Udine che si occupa di aiutare persone in difficoltà presenti sul territorio, anche per questi abbiamo fornito beni di prima necessità.

Grazie di cuore! Buog loni a tutti!

09-04-’23

PASQUA – VELIKA NUAC

Anche quest’ anno la nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha voluto augurare a tutta la comunità un buon tempo Pasquale con dei segni tangibili.

Presso l’orrido del fiume Rieka a Liessa, uno dei posti più caratteristici del comune di Grimacco, è stata posta la grande croce fiorita (la notte è anche illuminata) che quest’anno è stata modificata ed ampliata. Attorno ad essa sono stati posti alcuni cespugli di ulivo che la completano e che ancora di più richiamano al mistero Pasquale delle Resurrezione.

Oltre al lavoro della grande croce, davanti alle edicole sacre di ogni nostra borgata è stato posto un ramo fiorito, con fiori di carta fatti a mano. Quest’anno i rami sono di ulivo.

Diverse persone della nostra Associazione Culturale si sono dedicate in tutto il tempo di quaresima a confezionare fiori di carta che hanno poi abbellito i rami di ulivo. Sono stati preparati quasi 700 fiori.

La scelta del fiore di carta fatto a mano non è presa a casaccio ma é stata decisa perché sia proprio un dono legato ad un impegno e al lavoro comunitario. Con tutto quello che oggi si trova in commercio sarebbe stato più semplice e molto più sbrigativo acquistare un segno pasquale da porre davanti alle edicole sacre che poi avremmo potuto ritirare a fine periodo per poi ricollocare per la Pasqua dell’anno seguente.

Il lavoro manuale dei nostri fiori invece è un prezioso dono perché impegna e in un certo qual modo è un piccolo sacrificio per la nostra comunità.

Siamo consapevoli di non aver inventato nulla di nuovo perché si conosce benissimo che diverse comunità del Cividalese sono famose nell’abilità della preparazione dei fiori di carta che addobbano il percorso delle processioni e quest’anno nella grande chiesa di San Pietro al Natisone fa bella mostra di sé una bellissima croce fiorita fatta tutta da fiori di carta (forse è il lavoro dei ragazzi del catechismo). Siamo però altrettanto fieri del lavoro che abbiamo svolto e dell’idea che i nostri bei rami abbiano portato un po’ di colore alle nostre borgate e un augurio fatto con il cuore per arrivare al cuore di chi, con animo aperto e disponibile, lo ha accolto.

Il nostro grazie vada, da queste righe, a chi ha lavorato a questo progetto e un particolare ringraziamento vada a tutte le persone che nel vedere il ramo fiorito ci hanno chiamato contente per il nostro pensiero.

Buon tempo Pasquale – Veseu Velikonočni cajt a tutti.

FEBBRAIO E MARZO 2023

LA VIA CRUCIS

Il gruppo di preghiera “Kraijca Meru” di Liessa, come tutti gli incalcolabili gruppi di preghiera sparsi nel mono, si occupa di organizzare anche momenti di preghiera invitando tramite volantini tutte quelle persone che hanno il piacere di unirsi a noi.

Oltre all’incontro mensile che facciamo durante tutto l’anno ci siamo ritrovati anche in tutti i venerdì di quaresima per pregare assieme la Via Crucis e meditare così sulla Passione del Signore.

Fino a qualche anno fa si compiva questo momento all’aperto ma ora lo facciamo nelle varie famiglie che hanno il piacere di ospitarci. Questa scelta è stata presa perché il periodo è ancora freddo e non tutti hanno la forza di camminare e stare in piedi per tempi lunghi. Non eravamo in tanti, una media di 15 persone a serata, ma per la nostra realtà di montagna sono numeri buoni e ancor di più lo sono per un gruppo di preghiera.

Durante l’incontro di fede ognuno aveva il suo libretto in modo tale che tutti potessero partecipare attivamente. Poi ad ogni serata c’erano tre persone che animavano la preghiera: letture, meditazione e canti. La preghiera così è risultata molto bella e veniva sempre scandita dal canto tradizionale nella nostra lingua slovena delle Valli del Natisone che facilmente ci lega agli affetti e spesso riesce a farci commuovere.

Al termine del momento di fede c’è stata anche l’occasione di soffermarci un pochino assieme……cosa che fa molto bene al cuore!

Ora ci stiamo organizzando per la Via Lucis: preghiera gioiosa del tempo di Pasqua.

22-03-’23

LA PRIMAVERA E I FIORI PER LA COMUNITÀ

Con l’arrivo della primavera anche il sole è un pochino più caldo ed è il momento propizio per piantare le prime piante che abbelliscono la nostra Valle. Le violette sono le più resistenti anche alle brinate che ancora, di tanto in tanto, si fanno rivedere al mattino presto.

La nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” si occupa da tanti anni (da molti anni prima della sua legale costituzione) di piantare e abbellire i siti più caratteristici della nostra zona e alcune edicole sacre.

Questi bei fiori freschi che compriamo, piantiamo e curiamo durante tutto l’anno sono un dono per tutta la nostra comunità.

Diversi anni fa abbiamo abbellito anche la piazzetta sopra la pesa pubblica di Liessa (fino ad allora con aiuole incolte) con piante verdi perenni (che fioriscono in questo periodo) e da diverse piante di rosai a cespuglio.

19-03-’23

ASSEMBLEA E FESTA PER LA NOSTRA ASSOCIAZIONE CULTURALE

Domenica 19 marzo la nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha avuto l’ assemblea di inizio anno. Era proprio il giorno di San Giuseppe e, dopo aver espletato quanto prevede lo statuto, la riunione è diventata una bella festa di comunità.

Come è ormai consuetudine abbiamo scelto la sala dell’ex asilo di Plataz perché è un ambiente molto capiente, luminosa (ha ampie finestre che danno sulla nostra bella valle) e si riscalda molto facilmente.

La nostra Associazione conta oltre 70 soci nella quasi totalità appartenenti alla comunità di Grimacco perché residenti o in qualche modo originari del luogo.

La giornata è incominciata con le consuete procedure burocratiche, la relazione morale (abbiamo avuto moltissime attività e incontri nell’anno passato), quella economica e la discussione dei programmi per il futuro. Anche per quest’anno avremo un programma molto ricco.

Terminato l’aspetto burocratico è incominciata la festa con un abbondante pranzo completo, tanta voglia di stare assieme e il gusto di passare qualche ora in serenità ed amicizia. Non sono mancati i nostri canti tradizionali, tanti racconti e belle risate.

Abbiamo anche pensato alle nostre missioni e per sostenerle abbiamo giocato e scherzato assieme:questo è un appuntamento ormai tradizionale ed è molto atteso da parte di tutti.

Le ore sono volate via molto velocemente e così è arrivata l’ora del rientro a casa felici di aver partecipato ad un bel incontro di comunità.

Ci sono venuti a trovare anche parte degli amici del coro “Barbara Bernardinis” di San Gottardo con i quali abbiamo un amicizia che ci lega da tanti anni. Il gruppo è poi salito anche a Canalaz dove lo attendeva Paolo Tomasetig che ha guidato la visita al castagno secolare, ai luoghi caratteristici del circondario e al museo della famiglia Zefcjova. Paolo e la famiglia Zefcjova hanno ospitato tutto il gruppo, come sempre, con grande accoglienza.

Un grandissimo grazie va a tutti i partecipanti alla nostra assemblea e festa, a quanti hanno preparato i dolci da condividere (ne trovate alcuni tra le foto) e a tutti i nostri soci che sempre sostengono ogni attività della nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni”. Siamo molto contenti che la partecipazione a questa giornata di festa ed incontro è stata massiccia.

Buog loni a tutti.

22-02-’23

FUNERALE DEL PUST

Martedì grasso l’abbiamo lasciato alle spalle…oggi giornata delle Ceneri (Pepeunica) facciamo il funerale al Pust.

All’imbrunire ci raduniamo a Clodig per eseguire le esequie.

C’è il gallo, il cane, la papera, il pagliaccio, l’uomo dal cappello alto, la damina, il fotografo, i curiosi, il fisarmonicista…

Il Pust non c’è! Forse è ancora VIVO!

Andiamo a cercarlo nella corte dei Tedolen. C’è una caraffa vuota, ha bevuto il vino.

Dai Balonar nemmeno. Dove sarà?

Eccolo! È davanti l’ambulatorio medico. Evviva! Ma sta male, si tenta la rianimazione. C’è chi gli urla: “Svegliati”! Qualcuno gli offre del vino… niente, è MORTO!

Arriva il becchino che lo carica sulla burela. Inizia la processione, il Pust è adagiato su una pira infuocata. Al cielo alte fiamme si levano. È rimasta solo la cenere… Le donne piangono disperate, urlano il loro dolore, si battono il petto. La fisarmonica suona festosa, si innalzano i nostri canti, si beve vin brulé, si mangiano crostoli fatti in casa.

Non piangiamo. L’anno prossimo ritornerà. Evviva il Carnevale

E’ il Circolo Culturale “Jacopo Stellini” che porta avanti la tradizione del funerale del Carnevale che richiama a Clodig molto pubblico. Quest’anno è affiancato dall’Associazione Culturale “Grimacco e dintorni”.

Nella mia gioventù ricordo Gino Buiac di Seuza che si vestiva da prete. Durante la processione verso Liessa, scandiva le litanie carnevalesche: era uno spasso!

E come posso dimenticare l’accensione del fuoco! Buttavano una tanica di nafta sul fantoccio: si sollevava un fumo nero e denso che riempiva tutta la piazza. Ne venivamo avvolti! L’odore ci rimaneva appiccicato ai vestiti e ai capelli! Quell’odore puzzolente mi rendeva ancora più partecipe alla fine del Carnevale… All’anno prossimo!. Viva le nostre tradizioni…

Di Irene Rucli

Foto di Rudi Kamuscek

18-02-’23

NAŠ PUST – IL NOSTRO CARNEVALE

Dopo due anni di assenza si è potuto di nuovo tornare a festeggiare il carnevale (pust). Una festa molto sentita nelle nostre Valli con maschere tradizionali dai mille colori arricchite da campanacci che con il loro frastuono vogliono scacciare l’ inverno per dare posto alla primavera. I fiori che stanno già sbocciando hanno proprio i colori dei loro costumi.

Fin da piccoli ci si radunava in gruppi, ci si vestiva di stracci trovati nei bauli, avere una maschera per coprire il volto era qualcosa per pochi. Si andava di paese in paese e con un cestino si passava di casa in casa. Ci regalavano uova, salsicce e qualche soldino.

La nostra Associazione Culturale ‘Grimacco e dintorno’ ha voluto, anche per questa occasione, organizzare una festa in maschera a Plataz.

Ci siamo ritrovati sabato 18 febbraio alla sera con una bella adesione di persone. Eravamo tutti vestiti in maschera e chi è venuto senza essere mascherato è stato subito vestito con abiti colorati, scialli e tanta fantasia.

Per festeggiare il carnevale ognuno ha portato qualcosa di buono da condividere ed è diventata una vera cena con antipasti, primo secondo, tanti dolci e come contorno tante risate. Non ci siamo annoiati tra giochi, balli, uno sketch improvvisato che ci ha fatto divertire e la sfilata con la premiazione della maschera più bella. A fine serata una bella sorpresa: una buonissima torta per festeggiare le signore che hanno compiuto gli anni a febbraio…. con tanto di brindisi e di canti. Che dire una bella serata di divertimento, condivisione e con la gioia di stare assieme a festeggiare il carnevale.

Un grande grazie a chi ha organizzato il tutto, a tutti i partecipanti per la loro presenza e in particolare ad Emily che è la nostra diskjoker.

Gemma Bucovaz

05-02-’23

PROSEGUE IL NOSTRO IMPEGNO

Abbiamo appena passato la festa della Candelora ed è giusto dare notizia dei vincitori della nostra “corsa natalizia alla solidarietà” promossa ed organizzata dal gruppo’ Kraijca Meru’ di Liessa che ha come scopo l’ aiutare i bimbi delle nostre missioni in India, Tanzania e Congo. Come ormai da tradizione, anche per il Natale di quest’anno, abbiamo organizzato questo bel momento di condivisione. Siamo molto contenti di continuare a portare avanti quanto ci è stato insegnato da belle persone che ci hanno voluto bene.

Un grande grazie va a tutti i partecipanti ed in particolare ai preziosi sponsor che sostengono questa bella iniziativa.

A presto…..per la “corsa pasquale alla solidarietà”.

Ecco i vincitori:

-primo premio: Gemma Bucovaz vince un ricco cesto enogastronomico offerto dal nostro ‘CORETTO DI LIESSA’

-secondo premio: Maria di Obenetto vince taglio e piega più prodotti offerto da ACCONCIATURA RICCI E CAPRICCI di Viviana Marinig

-terzo premio: Luca Caneva vince un ricco cesto enogastronomico offerto dal gruppo ALPINI DI GRIMACCO

-quarto premio: Michele Blasutig vince 6 bottiglie di pregiato vino dell’azienda Ronc dai Luchis di Faedis offerto dal gruppo KRAIJCA MERU

-quinto premio: Alex e Liliana Scuderin vincono un presepe artistico realizzato e offerto da MARIO RUTTAR

29-01-’23

IL NOSTRO CORETTO DI LIESSA OSPITE AL “CONCERTO DELL’ AMICIZIA” A FAEDIS

Ci sono momenti in cui, più che mai, senti il bisogno di un abbraccio.

La persona che vorresti abbracciare non c’è più e il vuoto ti sembra infinito, però poi improvvisamente accade che dove meno te lo aspetti trovi tanto affetto.

La vita riserva molte sorprese, a volte davvero amare, ma per fortuna ve ne sono altre che fanno ben sperare.

Accade così che un pomeriggio ti recapitano un invito, da parte di persone praticamente estranee, che però hanno una grande sensibilità e un gran cuore, che ti vogliono stare vicino e accompagnare a vincere le tue paure.

Capita così che degli sconosciuti capiscano le paure e le fragilità di una bambina, e vogliano aiutarla a superarle e decidano perciò di invitarla ad aprire il loro concerto per vincere quelle emozioni e accompagnarla nel crescere.

E così Melissa, accolta e coccolata a Faedis come una vera rockstar, con la sua chitarra ha aperto il “Concerto dell’amicizia” di domenica 29 gennaio a Faedis.

Mai titolo più azzeccato, perché è stato davvero un momento di amicizia, organizzato da don Federico, al quale hanno partecipato il Coro parrocchiale di Faedis, il Coretto di Liessa e il Coro di San Gottardo “Barbara Bernardinis”.

Dopo i saluti del Reverendo e del Vicesindaco di Faedis sig. ra Gilda Spollero, primo ad esibirsi è il Coro parrocchiale di Faedis, di formazione recente, ma nel quale militano coriste che da sempre, con le loro belle voci, sostengono con il canto le celebrazioni. Davvero emozionante e coinvolgente il brano eseguito accompagnando la melodia con il linguaggio dei segni.

È seguita l’esibizione del nostro coretto di Liessa. Un’altra carezza inaspettata “Ist te prozim o muoj Buog” di Kekko. Cantare una canzone, raccontare un aneddoto, sono tutti modi semplici, ma sinceri, di mantenere in vita la memoria di chi non c’è più.

I nostri ragazzi che, come da insegnamento di don Azeglio, hanno alternato canti in italiano a canti in dialetto sloveno, diventano sempre più bravi ed è un vero peccato avere così poche occasioni per ascoltarli.

Chiude il concerto il Coro di San Gottardo “Barbara Bernardinis”. C’è poco da dire: bravissimi come sempre, con un plauso particolare al giovane cantore Emanuele.

Ma oltre all’aspetto prettamente musicale (impeccabili, con melodie eleganti ma sempre originali pur nel rispetto della tradizione) c’è anche il “dopo-partita”, lo stare insieme, condividere, ricordare, ridere e divertirsi. Davvero una bella compagnia!

E così, con molti applausi, si è concluso questo bel concerto con gentili omaggi da parte del coro di Faedis agli altri partecipanti e a coloro che, in molti modi, si adoperano per la comunità di Faedis.

Ma non sarebbe un vero “Concerto dell’amicizia” se non fosse seguito da un momento conviviale.

Tra mille prelibatezze dolci e salate, accompagnate dal vino dei colli del Faedese che fa meglio cantare, la giornata si è conclusa con l’impegno a rivederci al più tardi al 30 luglio per il concerto di San Giacomo.

<<Ve lo diciamo per tempo così vi organizzate!>>

Grazie di cuore! Buog Loni!

Martina Chiabai

08-01-’23

IL NOSTRO CORO “CORETTO DI LIESSA” OSPITE A SAN GOTTARDO

Abbiamo passato un bel pomeriggio anche domenica 8 gennaio presso la chiesa di San Gottardo in Udine per il concerto organizzato dal coro “Barbara Bernardinis” e dalla parrocchia di San Gottardo.

La serata è iniziata con una bella recita tenuta dai ragazzi e bambini di quella parrocchia. Il tema della rappresentazione era rivolto all’accoglienza e al rispetto reciproco nelle diversità di ciascuno. Tema attuale più che mai.

Una seconda parte della manifestazione è stata dedicata alle missioni dove abbiamo potuto vedere in un filmato quanto i missionari svolgono grazie anche all’aiuto delle persone della comunità parrocchiale di San Gottardo.

L’ultima parte è stata dedicata al canto dove si sono esibiti il coro Barbara Bernardininis”, il coro parrocchiale di Faedis e il nostro coro “Coretto di Liessa”. È stato proprio un bel momento di condivisione.

La serata si è poi conclusa presso i locali dell’asilo parrocchia dove gli Alpini hanno preparato per tutti un ottima pastasciutta.

Un grande grazie va a tutti i presenti ma in particolare al coro “Barbara Bernardininis” per l’invito e alle tante persone che da Grimacco sono scese a San Gottardo per questo evento e per accompagnare il nostro coretto.

Grazie a tutti per la bella serata.

07-01-’23

Gita a Poffabro e Magnago

E’ arrivata anche la festa dell’Epifania che, come dice il detto, tutte le feste porta via, però prima di finire tutti i festeggiamenti la nostra Associazione Culturale “Grimacco e dintorni” ha deciso di organizzare una bella gita a Maniago e a Poffabro.

La località di Maniago più di ogni altra cosa è conosciuta per la produzione storica di coltelli e Poffabro per le splendide caratteristiche del borgo diventato famoso grazie alla mostra dei presepi.

A Magnago abbiamo partecipato alla Santa Messa, celebrata appositamente per noi dal gentilissimo parroco del luogo, accompagnandola con i nostri bei canti natalizi della nostre Valli.

Terminata la Celebrazione all’esterno del duomo ci aspettava la guida, molto preparata, che ci ha illustrato tutta la storia dell’antico edificio, il significato artistico e simbolico di quanto contiene e poi la visita guidata al paese con le relative spiegazioni storico, culturali ed artistiche.

Ascoltavamo e guardavamo rapiti.

La guida ci ha anche parlato e spiegato di come Magnago è diventata famosa per la produzione di coltelli e come, grazie alla qualità, sa tenere ancor oggi testa a quei paesi dove la manodopera costa poco o quasi nulla.

Terminata la visita guidata ci ha accompagnato al museo che racchiude la storia della coltelleria di Magnago.

Velocemente è anche giunta l’ora del pranzo, buonissimo anche quello, e poi con calma abbiamo raggiunto Poffabro.

Qui c’era da rimanere a bocca aperta per il borgo circondato dai monti, la bella piazza, la chiesa e quanto è stato creato per rendere la visita accogliente.

Sulla piazza del paese si trova una bella latteria, non funzionante, data però in gestione perché sia aperta alle visite e si possa così vedere quello che era la vita quotidiana di un tempo. Sicuramente è venuto in mente a tutti la latteria di Plataz restaurata perché diventasse museo aperto alle visite ma che è rimasta solo una latteria dismessa.

In questo borgo si sentiva proprio la magia del Natale, in ogni angolo, in ogni anfratto e addirittura in ogni fessura dei muri c’erano allestiti dei presepi. Presepi fatti con materiali diversi: antichi, tradizionali e moderni.

Eravamo arrivati in un presepe pieno di presepi: Bellissimo!

Prima che si facesse buio, come al solito, abbiamo consumato la merenda “del buon rientro”.

Tra tante canzoni e risate, in corriera, siamo giunti troppo velocemente a Clodig, dove il nostro Marco Marinig si è ricordato che durante l’addobbo, che la nostra associazione compie da qualche anno dell’albero di Natale comunale, non avevamo cantato le canzoni di Natale così come abitualmente facciamo. Presa allora la palla al balzo, per chi è sceso a Clodig e ha voluto fermarsi, è stato riaperto il tavolino sotto l’albero per un altra merenda dove abbiamo cantato il “Tu scendi dalle stelle” e altri canti della nostra tradizione Beneciana. Il tempo anche qui è passato molto velocemente e ci siamo salutati cantando “Koleda” perché era il periodo perfetto……e per un giorno anche Clodig è ritornato in dietro nel tempo riprendendo quell’usanza canora che un tempo era cosa di tutte le feste.

Il nostro gruppo è fantastico e che dire ancora se non “alla prossima!”.

Anna Cibau